Manualità d’amore, regia del dottor Iommi

 dal "Corriere Adriatico" del 4/10/2007
 
 PORTO SAN GIORGIO - Dio salvi la Regina, che alle scarpe degli inglesi ci pensa un ragazzo di Porto San Giorgio. Laura Davies, campionessa di golf, quando esce dal green, non indossa calzature british: porta ai piedi solo quelle realizzate su misura dalle mani di Andrea Iommi, 30 anni, sangiorgese puro sangue figlio d’arte.
Lady golf, infatti, ha ordinato lo stesso modello, ballerina numero 43, in 15 colori differenti (shoes on measure), per non aver problemi di abbinamento. Tutto il mondo è paese. Anche oltre Manica.
 
 Andrea Iommi dal novembre del 2002 è il titolare dell’azienda che porta il suo nome e cognome. Perché, come direbbe Venditti, gli amori a volte fanno dei giri immensi e poi ritornano. E lui, dopo essersi laureato in Economia aziendale all’Università di Bologna e aver avuto proposte di lavoro “da scrivania” in giro per l’Italia, ha deciso - pur osteggiato un po’ da tutti - di ritornare alle origini: nelle Marche e più precisamente nella sua Porto San Giorgio, rilevando e cambiando pelle all’azienda di papà Alfredo dove fin dai 14 anni era cresciuto tra modelli, ritagli ed estati passate dietro al bancone da lavoro. “Ho trasformato l’azienda di mio padre e mia madre - spiega Andrea -. Prima produceva scarpe standard da donna, ora è una fabbrica di nicchia, di settore, quasi di servizio, specializzata in calzature da sposa, calzature da cerimonia, calzature da ballo, calzature da uomo e calzature su misura per qualsiasi richiesta. Con borse o pochette abbinate.
Siamo una delle poche realtà in questo senso del distretto, la nostra produzione da donna non ha limiti perchè, oltre alla normale numerazione , abbiamo la possibilità di creare la Forma adatta a qualsiasi piede, dei veri e propri fuori misura. Una scelta precisa, per non venir coinvolti nella crisi del settore.
Così ora produciamo stivali per chi ha problemi ai polpacci, all’alluce valgo, dita sovrapposte, per chi balla o per chi si presenta da noi con un’idea di scarpa che non trova da nessuna parte e... ci chiede di fargliela, delle vere e proprie scarpe su misura.
Non abbiamo mai fatto grande pubblicità: in questo caso, per noi, è importate il passaparola che si crea facendo scarpe di qualità. Pezzi unici”. Come una volta. Come quelli della golfista inglese, ma anche come quelle del più nostrano (per questioni di latitudini) maestro De Andreis, celebre pittore, che per il suo matrimonio si è rivolto alle giovani ma sapienti mani di Iommi per veder realizzate un paio di piccole opere d’arte per piedi: scarpe da sposo di capretto bianco perlate. Anche l’ex ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola, suo testimone di nozze, non ha potuto fare a meno di notare l’eleganza del coordinato vestito-scarpe. Insomma, per chi ama il dettaglio. Ma anche per chi ha esigenze difficilmente reperibili sul mercato di massa. Per molti ma non per tutti, come direbbe la celebre pubblicità.
Nella piccola azienda di via Cotechini, sulla superstrada che da Porto San Giorgio porta Fermo, oltre ad Andrea collaborano il padre, Alfredo, lo zio Anselmo e la compagna Manuela. Più conduzione famigliare di così... “La ditta di mio padre era nata negli anni ’60 nel vecchio borgo marinaro di Porto San Giorgio. Produceva solo per la donna. Era conosciuta per la sua buona qualità ed eleganza. Ma era una produzione standard. La svolta c’è stata qualche anno fa: mio padre ha avuto dei problemi di salute, io sono dovuto tornare da Bologna per dare una mano così, oltre alla produzione, ho conosciuto anche la fase gestionale. I miei studi hanno favorito alcune idee: mi sono detto «O facciamo il salto o i margini di guadagno si assottiglieranno sempre di più. O ti affermi come marchio o resti in una produzione generalizzata destinata a scomparire». Mio padre, e mia madre che ora non c’è più, mi hanno sempre appoggiato. Io ho messo la volontà: seguo la produzione dalla A alla Z. Ogni scarpa viene prodotta all’interno del nostro laboratorio. Lavoriamo sulla qualità, non sulla quantità: realizziamo al massimo 10 paia al giorno”.
A distanza di cinque anni la sua produzione ha oltrepassato i confini nazionali. Da un anno e mezzo rifornisce pure un punto vendita di Londra (“Loro ci mandano le richiesta precise e noi eseguiamo su misura”). Il punto di forza? I coordinati, Scarpa e borsa, le scarpe sposa, le scarpe personalizzate, le calzature fatte a mano e le scarpe su misura. “Ci hanno chiamato in varie parti d’Italia per esporre le nostre creazioni e le nostre wedding shoes. Riforniamo un atelier di Bologna, un punto vendita di Milano, uno a Roma, Parma e Piacenza.Inoltre collaboriamo con i più importanti atelier delle Marche e della provincia di Ascoli Piceno, da Porto san Giorgio, Fermo, Montegranaro, Monte Giorgio, Porto Sant'Elpidio a Macerata, Civitanova Marche, Ancona, Pesaro, Jesi, Pedaso, San Benedetto del Tronto, Pescara.
Insieme alla Cna l'anno scorso siamo stati ospiti del teatro dell’Aquila per una mostra sull’artigianalità”.